
Gli esperti di strategia e marketing sono tutti d’accordo: la pianificazione finanziaria è fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi attività!
Ma esattamente cosa si intende per pianificazione finanziaria e perché è così utile?
Lo abbiamo chiesto a Franco Corelli, consulente aziendale e agente in attività finanziaria con un’esperienza di quarant’anni nel settore: ha lavorato per 15 anni come responsabile finanziario accanto a Diego della Valle presso la Tod’s S.p.A. ed è regolarmente iscritto presso la Regione Marche come formatore in campo finanziario.
Evoluzione dell’ambito finanziario
Come ogni aspetto della struttura di un’attività, l’ambito finanziario si è notevolmente evoluto nel tempo.
La stabilità del passato aveva portato a una semplificazione, associando il settore finanziario a una ricerca di fondi per conto dell’azienda: all’imprenditore serviva denaro da investire, e gli esperti dovevano procurarlo.
Dopo la grande crisi del 2008, invece, le casse delle attività hanno troppo spesso scarsa liquidità. Questo le ha portate a sviluppare esigenze più protettive.
A oggi è chiaro che la funzione finanza è collegata agli ambiti di controllo, pianificazione e anticipazione dei problemi. Inoltre si occupa della gestione delle esigenze complessive dell’impresa e dell’imprenditore.
Possiamo identificare due macro aree che la compongono: l’ambito previsionale e il controllo di gestione.
Ambito previsionale
È quello che permette di pianificare una crescita effettiva degli utili e della liquidità, con una chiusura in positivo del bilancio aziendale.
La crescita di un’attività non è più solo una questione di investimenti redditizi, ma si ottiene con un calcolo accurato nella prospettiva di un tempo ragionato: come imprenditore, devi valutare come si incrementeranno in un periodo definito, ad esempio nell’arco di un anno, sia il patrimonio che i debiti della tua azienda, così da renderti conto di quanta sia la crescita effettiva.
Controllo di gestione
Se con la previsione ottieni un piano per il futuro, con il controllo di gestione prendi atto della situazione attuale della tua azienda, dei costi che deve sostenere, dei ricavi e dell’andamento generale.
Tre indicatori fondamentali di cui tenere conto per misurare la stabilità di un’azienda e la sua capacità di far fronte ai propri obblighi in autonomia, senza ricorrere a finanziamenti esterni, sono:
- Il MOL (Margine Operativo Lordo), che definisce la capacità di un’azienda di generare reddito basandosi solo sulla gestione caratteristica, ovvero la differenza tra i ricavi ottenuti dalla vendita di beni o servizi tipici di quell’azienda e i costi sostenuti per realizzarli, senza tenere conto di tasse, interessi, svalutazioni e altre variabili accessorie. Un MOL positivo indica buone prospettive per il futuro, uno negativo o inferiore alle aspettative è un campanello d’allarme da non ignorare;
- Il cash flow, termine inglese per flusso di cassa, ovvero l’ammontare netto delle risorse finanziarie calcolate in un arco di tempo specifico o relativamente a un progetto definito, come differenza tra tutte le entrate e le uscite effettivamente generate.
- L’utile, ossia la differenza tra i ricavi e i costi sostenuti, a prescindere dall’effettivo incasso delle fatture emesse e dall’effettivo pagamento di quelle ricevute.
Incrociando i dati del controllo di gestione e le previsioni di crescita otterrai un quadro completo della tua attività e delle sue prospettive per il futuro. Questo significa fare pianificazione finanziaria, sul breve e sul lungo periodo.
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